Il 3 aprile 1937 nelle mani dell'allora Comandante Col. Stefano Cagna, il 15° Stormo riceveva la Bandiera di Guerra. Oggi, lunedì 03 aprile 2017, tutto il personale del 15° Stormo si è riunito sull'aeroporto di Cervia per festeggiare l’80° anniversario di quella storica data.
Il Comandante di Stormo, Colonnello Tomaso Invrea, rappresentando il sentimento di tutti i suoi uomini, nel suo discorso ha sottolineato come “la bandiera di guerra del 15° Stormo merita la nostra riconoscenza e la nostra civile devozione, affinché continui ad irradiare con rinnovata vitalità quell’immenso patrimonio di valori che vanno dall‘ amor di Patria allo spirito di sacrificio, dalla salvaguardia della vita umana alla comune condivisione delle difficoltà fino alla amorevole memoria per i caduti e per chi ci ha lasciato anzitempo”.
Oggi, 80 anni fa, il 15° Stormo riceveva la sua bandiera di guerra, con una solenne cerimonia presso l’Altare della Patria descritta nelle memorie dell’Archivio Storico di Palazzo A.M..
Oggi qui a Cervia siamo uniti intorno alla nostra bandiera per un momento di riflessione, perché desidero condividere un pensiero che provi a rinverdire il significato del nostro essere militari e appartenenti ad uno degli Stormi più gloriosi dell’Aeronautica Militare.
Noi, nella nostra vita quotidiana di uomini e donne inseriti in un sano contesto sociale, non abbiamo bisogno di simboli, vessilli, bandiere. Né in linea meramente pratica i simboli hanno bisogno di noi: la bandiera di guerra riposa nella sua bacheca, protetta dal vetro, ogni tanto ripulita e restaurata, talvolta mostrata a qualche cerimonia. Tutto potrebbe scorrere senza enfasi, con sacrifici simili a quelli che sopportano molte altre persone, alternando come gli altri preoccupazioni a soddisfazioni, gioie e dolori.
Potrebbe, ma non è.
Perché l’appartenenza al 15° Stormo ha negli anni segnato le nostre vite e, ora come sempre, ci ha spinti e ci spinge a dare prima che a ricevere, a sacrificare prima che a pretendere e ad approfittare, a comprendere prima che a subire.
E quindi abbiamo bisogno di riconoscere in una bandiera, nella nostra bandiera, il punto di forza e di memoria che ci consente di andare oltre, di guardare in alto e lontano, di superare ogni ostacolo.
E la nostra bandiera ha assoluto bisogno di noi, della nostra riconoscenza e della nostra civile devozione, affinché continui ad irradiare con nuova vitalità quell’immenso patrimonio di valori che vanno dall‘ amor di Patria allo spirito di sacrificio, dalla salvaguardia della vita umana alla comune condivisione delle difficoltà fino alla
amorevole memoria per i caduti e per chi ci ha lasciato anzitempo.
Non concordo con Bertolt Brecht quando dice “beato quel popolo che non ha bisogno di eroi”, vale invece questa verità: “beati quegli eroi che sono riconosciuti e amati dal loro popolo”. Ricordiamo sempre che le 5 medaglie conferite alla bandiera di guerra del 15° Stormo hanno stampato nel loro metallo il valore degli uomini che ne hanno scritto le gesta, silenziosi e grati di poter adempiere il proprio dovere con tutta la loro persona.
Questo vuol dire oggi onorare la nostra vetusta, venusta, amata bandiera.
Col. Tomaso Invrea
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La Bandiera di Guerra del 15° Stormo è, ad oggi tra le più decorate dell’Aeronautica Militare. Le sono state conferite una Medaglia d’Argento al Valor Militare, una Medaglia d’Argento al Valor Civile, due Medaglie d’Argento al Valor Aeronautico ed una Medaglia d’Oro al Valor Aeronautico. L’ultima Medaglia le è stata conferita nel 2015 per gli interventi su Olbia del 2013, Modena 2014 e Mar Adriatico (Norman Atlantic) 2014.
"Sottufficiale dalle pregevolissime doti intellettuali e caratteriali, completate da una preparazione tecnico-professionale di eccezionale caratura, si è distinto per prontezza, abnegazione, altruismo e coraggio, allorquando ha affrontato una situazione di grave pericolo il giorno 28 Gennaio 2016 in località Pomezia (RM).
Nell'occasione, il S.M. Capo CELESTINI, a bordo della sua autovettura, notava una signora che chiedeva disperatamente aiuto richiamando la sua attenzione. Accostando rapidamente e scendendo dall'automobile si accorgeva che un anziano signore stava cercando di liberare il proprio cane, di piccola taglia, dalla morsa di un PITBULL.
Durante le fasi concitate dell’aggressione, il proprietario dell’animale veniva morso al volto e, a causa del divincolarsi della propria bestiola, il guinzaglio gli si avvolgeva attorno alle gambe facendogli perdere l’equilibrio. Cadendo rovinosamente a terra, batteva la testa procurandosi un trauma cranico. Il Sottufficiale, animato da innato coraggio e sprezzante del pericolo, interveniva afferrando in un primo momento il PITBULL per zampe posteriori, nel tentativo di allontanare l’animale sia dalla presa della piccola bestiola che dall'anziano signore, senza ottenere alcun risultato. Successivamente, utilizzando una spranga di ferro trovata sul posto, iniziava a percuoterlo finchè lo stesso non lasciava il piccolo cane.
Nel concitato frangente il S.M. Capo CELESTINI si frapponeva tra il PITBULL e l’anziano signore, a difesa di quest’ultimo e della sua bestiola, invitando i passanti impietriti ad allontanarsi dalla zona per la loro incolumità. Il feroce cane reiterava gli attacchi verso la piccola preda costringendo il Sottufficiale a colpirlo con calci e riuscendo cosi ad allontanarlo definitivamente. Posto l’anziano in sicurezza, soccorreva il malcapitato coordinando con le persone presenti all'accaduto, l’arrivo del 118 e dei Carabinieri, e affidandolo successivamente alle cure dei sanitari. Provvedeva, inoltre, a fornire notizie utili per le indagini alle Forze dell’Ordine.
In serata si accertava delle condizioni di salute sia dell’anziano signore, ricoverato in ospedale con una prognosi di ferite multiple ed una costola fratturata, che della piccola bestiola, purtroppo deceduta a seguito delle numerose ferite.
Il S.M. Capo CELESTINI rappresenta un fulgido esempio di Sottufficiale, dotato di altissimo spirito di abnegazione e coraggio, che sprezzante del pericolo non ha esitato, anche a repentaglio della propria incolumità, a soccorrere personale in difficoltà dimostrando, nell'occasione, eroismo ed altissimo spirito di sacrificio.
Chiaro esempio di militare che si ispira ai più alti valori etici e morali, facendo accrescere il prestigio dell’Aeronautica Militare ed avvicinando, cosi, le Forze Armate alla popolazione civile".
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