Gente del Quindicesimo

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Trasporto oltralpe...le origini

In un assolato pomeriggio domenicale di giugno, dopo aver consumato un pasto leggero (l'età è quella che è) stavo facendo un rapido “giretto” sul sito dell'Associazione quando mi sono imbattuto in un articolo “trasporto oltralpe” del Magg. Minuti che narra di un trasporto con AB212 dal Gaslini di Genova a Losanna di un piccolo bisognoso dell'aiuto del 15°. Mi sono allora ricordato di un episodio simile che ora brevemente vi racconto.

 

onda10Correva l'Anno Domini 1984 giorno 13 del mese di gennaio. Il sottoscritto, in forza all'83° Centro SAR, era di allarme con l'allora Magg. Armando Paoletti in qualità di Copilota, i M.lli Lucarini e Mordini quali crew members, il M.llo Bellopede quale ARS ed il M.llo Arena infermiere del 5° Stormo, (sul copilota sono certo, sugli altri ho qualche dubbio, ma lasciatemi il conforto dell'età). Preallarme intorno alle 04.00 per trasporto di bambino affetto da neoplasia acuta da Campoformido a Graz. A Rimini era notte e nevicava, i bollettini di Campoformido e di Graz erano ignoti. Che si fa? Per un bimbo si fa tutto, almeno fin quando è possibile.

In piena notte decolliamo da Rimini inbound Campoformido, dove atterriamo alle 08,55 poco dopo le effemeridi locali. Lì ci accolgono con simpatia i colleghi dell'Aviazione Leggera dell'Esercito con i quali “contrattiamo” un caffè corretto riuscendo ad evitare le grappe generosamente offerte per iniziare la giornata! Il tempo continua a non promettere nulla di buono ed allora telefono al Comandante del 313° Gruppo AA (Pattuglia Acrobatica) l'allora TCol Giuseppe Bernardis, mio scelto in Accademia ed ora Signor Capo di Stato Maggiore dell'AM, chiedendogli se fosse stato possibile poter avere la cartina della procedura ILS su Graz, visto che la settimana precedente erano stati a tenere una manifestazione proprio su quell'aeroporto austriaco. Già, bisogna sapere (per i giovani del 15°che leggono) che allora eravamo ancora Askari in Aeronautica e che come tali i PIV con i dati relativi agli aeroporti europei, e spesso gli aggiornamenti Italia, erano pura illusione.

hh3fANel frattempo arriva il bimbo accompagnato dalla mamma: aveva circa 10 anni ed era chiuso in un cappotto beige con un cappellino con il paraorecchie che lasciava purtroppo scoperta sul collo tutta l'evidenza del suo male. Ero papà da tre anni e dissi a me stesso che comunque avrei dovuto portare a termine la missione, tralasciando così emotivamente tutte le precauzioni operative che debbono sempre essere alla base della pianificazione del volo.

Decollammo da Campoformido quasi un'ora dopo ed a bassissima quota raggiungemmo Rivolto dove sulla pista Pino Bernardis a bordo di una jeep venne incontro al nostro HH per consegnare le cartine della procedura ILS di Graz, stringendomi la mano ed augurando a tutti noi la buona riuscita della missione.

Siamo arrivati a Graz verso le 11 locali, grazie alla professionalità del mio equipaggio, tra neve, nubi, freddo, ghiaccio ed altro ed al parcheggio, abbracciando la mamma del nostro Ospite le dissi “ce l'abbiamo fatta!” Ingenuamente mi riferivo al volo non semplice che avevano appena concluso, ma lei rispose serena “Speriamo, la strada è ancora lunga”. Solo allora mi resi conto di quanto fossi stato piccolo a limitare la mia gioia al lato professionale, tralasciando le emozioni e le necessità di coloro che erano il motivo del nostro volo. Ho chiesto scusa augurando il bene più grande al bimbo ed alla mamma. Non ho saputo più nulla, spero ancora che quel nostro piccolo contributo sia servito ad un risultato ben più grande.

Il volo di ritorno l'abbiamo condotto con uno splendido sole, quasi a suggellare il buon fine della storia.

Mammaiut!

 

Maurizio Conti