Gente del Quindicesimo

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Sino Alle Radici
Origini e cronistoria dei reparti della Regia Aeronautica che costituiscono le radici del 15° Stormo

 

 

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La storia del 15° Stormo, così come lo identifichiamo oggi nella “numerazione”  sua e dei suoi reparti operativi (Gruppi e Squadriglie), richiede di essere rievocata attraverso la storia dei reparti da questi stessi numeri contraddistinti - reparti costituiti a seguito della nascita dell’Aeronautica Militare come Forza Armata - taluni disciolti al termine del secondo conflitto mondiale, altri sopravvissuti o ricostituiti successivamente.

 

Il 15° rappresenta oggi la sintesi della continuità operativa di reparti che originariamente operarono in diverse specialità; sciolto come unità organica l’8 settembre 1943 e ricostituito il 1° ottobre 1965,  il 15° Stormo è oggi la fusione epica e storica: 

  • del 15° Stormo, nato da Bombardamento e successivamente divenuto da Combattimento e poi da Assalto,3 organizzato su  Squadriglie e Gruppi diversi dagli odierni, sciolto l’8 Settembre 1943 e ricostituito nel 1965 come reparto del Soccorso Aereo;

  • dei Gruppi e Squadriglie della Ricognizione Marittima (denominati anche come Ricognizione Marittima Lontana R.M.L.), eredi delle primigenie Squadriglie aeree dell’Aviazione della Marina nate durante il primo conflitto mondiale ed operanti fino alla conclusione del secondo conflitto mondiale, reparti tramandati nelle numerazioni degli attuali Centri e Gruppo e Squadriglie del 15°;

  • dei Gruppi e Squadriglie del Soccorso Aereo e del Trasporto Aereo, reparti operanti in queste specialità durante la 2^ G.M. e reparti R.M.L. in doppio ruolo o riconfigurati in reparti del Soccorso alla conclusione del conflitto. 

L’albero genealogico del 15° e della sua Gente si sostiene quindi su radici antiche, che affondano profondamente nella storia aeronautica d’Italia ed in quella dell’Aeronautica Militare; eccone allora una cronistoria  che ripercorre i momenti salienti delle unità operative costituenti oggi l’organico dello Stormo:

  • 28 marzo 1923: con Regio Decreto n. 645 le “forze aeree militari del Regno e delle Colonie” costituiscono la Regia Aeronautica, Forza Armata autonoma e le forze aeree dell’Esercito e della Marina confluiscono nel “Comando Generale d’Aeronautica”. In questo momento si delineano le prime radici del 15° Stormo nei 4 Gruppi Idrovolanti del neo costituito Comando Idrovolanti, trasformazione dell’Ispettorato d’Aeronautica della Regia Marina[1], distinti nei documenti dell’epoca come: I Gruppo Idro (già Comando Aeronautica Alto Tirreno – Spezia, della Regia Marina), II Gruppo Idro (già Comando Aeronautica Basso Tirreno – Napoli, della Regia Marina), III Gruppo Idro (già Comando Aeronautica Basso Adriatico e Ionio – Taranto, della Regia Marina), IV Gruppo Idro (già Comando Aeronautica Alto Adriatico – Pola, della Regia Marina)  e  che a breve assumeranno nuove ed a noi più familiari numerazioni;

  • 28 aprile 1924[2]: il Comando Idrovolanti si trasforma in 25° Stormo Idro con sede a Roma, con alle dipendenze i 4 Gruppi rinominati con i numeri 79° (sede Spezia), 81° (sede Napoli), 82° (sede Taranto) ed 84° (sede Venezia).

Delle Squadriglie costituite nei Gruppi Idro (141ª, 161ª, 187ª, 162ª, 144ª -79°,  183ª–81°, 142ª, 184ª, 185ª, 166ª–82°, 163ª, 164ª, 186ª, 188ª, 143ª-84°) sopravvivono la 141ª, costituita originariamente nel 79° Gruppo ed oggi parte dell’83° Gruppo e la 142ª, costituita originariamente nell’82° Gruppo ed oggi parte dell’85° Centro. Di queste Squadriglie si ha la fortuna di poter risalire all’araldica originale perché i loro emblemi furono “fissati” dall’artista ed aviatore della I G.M., Saverio Laredo de Mendoza nella sua raccolta dei reparti della R.A.[3].

Eccone l’aspetto.

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Di questo periodo è inoltre interessante notare che il provvedimento organizzativo crea una vera peculiarità ordinativa in seno al 25° Stormo, ovvero la costituzione del “Comando ½ Stormo Alto Tirreno” con sede a Spezia e con alle dirette dipendenze il 79° Gruppo, mentre 81°, 82° ed 84° dipendono dal Comando dello Stormo “intero”.

  • 5 novembre 1925 [4]: si costituiscono nuovi comandi di reparto, tra i quali il nostro 83° Gruppo Idrovolanti con sede ad Augusta; con lo stesso provvedimento, il 25° Stormo ed il suo ½ Stormo vengono riorganizzati in due nuovi Stormi: il 26° Stormo Idro organizzato su: 79° Gruppo (sede Spezia), 80° Gruppo di nuova costituzione (sede Orbetello) ed il nostro 84° (sede Venezia), ed il  27° Stormo Idro (sede Napoli) organizzato su: 81° (sede Nisida), 82° (sede Taranto) ed 83° (sede Augusta).

  • E’ di particolare interesse notare come, a partire da questo periodo, i documenti storici disponibili [5], ascrivono la dipendenza degli Stormi e dei Gruppi Idro a Comandi territoriali sovraordinati le cui esatte denominazioni e riferimenti storiografici non sempre trovano rispondenza in atti ordinativi ufficiali. Da essi si riscontra che il 26° Stormo è inquadrato alle dipendenze del “Comando Aviazione Alto Tirreno”, nelle cui memorie storiche è stata trovata l’araldica che segue.

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  • Analogamente, troviamo l’84° Gruppo appartenente, dal gennaio 1929, al “Comando Aviazione Alto Adriatico” ed anche in questo caso le memorie storiche del Comando ci tramandano un’immagine della sua araldica.  

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  • Ancora, le memorie storiche del “Comando Aviazione Jonio e Basso Adriatico”  testimoniano che l’82° Gruppo ne entrò a far parte nel dicembre 1928 ed anche in questo caso ci tramandano l’araldica di quel Comando.

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La cronistoria del “Comando Aviazione Basso Tirreno” per il periodo 1923 – 1926 ci riferisce di altre peculiarità ordinative: i Gruppi del 25° Stormo Idro erano suddivisi in un “Comando Stormo Basso Tirreno” (con l’81°), un “Comando  Stormo Basso Adriatico e Jonio” (con l’82°) ed un “Comando Stormo Alto Adriatico” (con l’84°)[6]. La cronistoria ci informa anche dello scioglimento del 25° Stormo e della costituzione del 26° e del 27° Stormo e che quest’ultimo, con i suoi Gruppi 81°, 82° ed 83°, entra alle dipendenze di quel Comando territoriale.

Al di là delle variazioni delle dipendenze dei Gruppi di nostro interesse nell’ambito dei Comandi della specialità Idro, poco significative ai fini della ricostruzione della loro cronologia storica, ben più interessante è la testimonianza araldica che la cronistoria del “Comando Aviazione Basso Tirreno” ci trasmette: in esso non troviamo, come negli altri casi, la traccia dello stemma del Comando, bensì vi è un esplicito riferimento allo stemma che l’83° aveva nel periodo cui il documento è riferito. La foto che segue lo rappresenta.

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Sotto lo stimolo dell’inatteso e prezioso ritrovamento - è questo il più “antico” stemma di un reparto dell’odierno 15° Stormo le cui origini siano “certificate” da documentazione ufficiale - ed incuriositi dal simpatico quanto inusuale soggetto dello stemma, sono state approfondite le ricerche sulle sue origini e quello che segue è quanto è stato possibile ricostruire.

La foto, nel cui retro una scritta chiaramente attribuisce lo stemma all’83°, ritrae un particolare del velivolo Macchi M.5 numero 19 (matricola 7262) che si è appurato essere del Sottotenente di Vascello Luigi de Riseis (soprannominato “Billy”), appartenente alla 261ª Squadriglia Idrocaccia della Regia Marina. La Squadriglia fu formata a Venezia nel 1917 ed i suoi velivoli erano decorati, come era costume dell’epoca, dagli stemmi personali dei piloti cui erano assegnati; la foto presente nella cronistoria del “Comando Aviazione Basso Tirreno” è un ingrandimento tratto da una foto che ritrae il STV de Riseis accanto al suo velivolo decorato in prua dal panciuto e sorridente Buddha[7]. Cosa collega quindi il Macchi del de Riseis alle vicende dell’83° Gruppo? Mancando riferimenti ulteriori rispetto alla foto ed alla scritta retrostante, si può supporre, con buona approssimazione, che il velivolo con il Buddha ancora ben conservato sia sopravvissuto agli eventi bellici e, alla costituzione della Regia Aeronautica sia stato assorbito nei suoi ranghi andando ad equipaggiare una delle Squadriglie Idro e poi, per passaggi successivi, sia “approdato” nel 1925 in carico al neo costituito 83° Gruppo, all’epoca equipaggiato proprio con velivoli Macchi M.5 ed M.7. Qui evidentemente il Buddha avrà trovato estimatori al punto da tramandarlo come stemma del Gruppo anche se poi, nei tempi e nelle vicende successive, se ne sono perse le tracce.

1 giugno 1931: si costituisce il 15° Stormo Bombardamento Diurno, organizzato su: 46° Gruppo (20ª e 21ª Sq.) e 47° Gruppo (53ª e 54ª Sq.); di questo periodo sopravvivono solo le testimonianze araldiche delle due Squadriglie del 46° Gruppo, sempre grazie all’opera di Saverio Laredo de Mendoza.

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1 febbraio 1933: nasce l’85° Gruppo Ricognizione Marittima; lo stemma qui mostrato ci viene dalla raccolta di emblemi dei reparti della R.A., fatta negli anni ’40 dallo scrittore e pilota militare, Franco Pagliano[8].tramandato 

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Nel periodo 1934 – 1937  i Gruppi e Squadriglie Idro si riconfigurano in Gruppi

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1937: il 15° si riorganizza come 15° Stormo Bombardamento Terrestre (in questo anno gli Stormi da Bombardamento perdono la qualifica “diurno”  o “notturno”, mantenendo quella di “terrestre” o “marittimo”). A questo periodo probabilmente appartiene l’unica testimonianza di un emblema dello Stormo antecedente a quella del “Leone vigile” con il motto “Nec in Somno Quies” adottata successivamente; lo stemma appare così[9].Ricognizione Marittima: l’83° il 1/1/1934, 84° il 1/10/1937, mentre l’82° viene sciolto e ricostituito successivamente come Gruppo RM il 20/8/1942. Di questi Gruppi in configurazione RM non è stato trovato alcun riferimento araldico.

  • 181 gennaio 1937 – 16 marzo 1939: al Comando del 15° Stormo è il Col. Pil. Stefano Cagna, Atlantico e già Aiutante di volo del Maresciallo dell’Aria Italo Balbo; nato ad Ormea in Piemonte il giorno di Natale del 1901, da Generale di Brigata più giovane d’Italia muore eroicamente il 1 agosto 1940 in azione di guerra alla testa degli Stormi della X Brigata Aerea Bombardamento Terrestre “Marte” da lui comandata, alla sua memoria verrà tributata la Medaglia d’Oro al Valor Militare ed il suo nome verrà successivamente tramandato dal 15° Stormo;
  • 1 marzo 1939: è costituita la 147ª Squadriglia;
  • giugno 1940 – marzo 1941: si costituiscono, nei Gruppi R.M.L., le rimanenti Squadriglie attualmente esistenti nei Centri e Gruppo del 15° Stormo: 139ª, 140ª, 149ª, 287ª, 288ª;
  • 5 settembre 1940: il 15° Stormo Bombardamento Terrestre entra nell’organico della IX Brigata Aerea “Leone”, rimanendovi fino allo scioglimento di questa Grande Unità, il 10 maggio 1942 e partecipando intensamente alle operazioni in Africa Settentrionale; a questo periodo appartiene lo stemma con il “leone vigile” ed il motto “Nec in somno quies”, che lo Stormo adotta mutuandolo dalla Brigata.

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  • L’8 maggio 1942 e per un breve periodo mentre si converte sui velivoli CR 42 diventa 15° Stormo da Combattimento.
  • 21dal 10 giugno 1940, con l’inizio delle operazioni belliche per l’Italia,  è organizzato il soccorso aereo; sono costituite le Squadriglie e le Sezioni “S” (612ª, 613ª, 614ª, sez. “Lero” e “Torre del Lago”), sono costituite anche alcune Squadriglie autonome da Trasporto, fra le quali la 615ª; l’araldica di queste Squadriglie Soccorso ci è tramandata dalle foto dei velivoli Cant Z 506 che le equipaggiavano, sulle cui fusoliere spiccava lo stemma riportato qui accanto.

 

  • 6 settembre 1940: è costituito il Corpo Aereo Italiano per condurre operazioni nella Manica, ne fa parte la XV Brigata Aerea, che sarà successivamente sciolta nel marzo del 1941.
  • 221 settembre 1942: lo Stormo assume una nuova specialità e diventa 15° Stormo Assalto, è schierato in Africa Settentrionale e partecipa alle battaglie di El Alamein; mantiene questa specialità sino al suo scioglimento avvenuto l’8 settembre 1943.
  • 15 ottobre 1943: risulta operante in seno all’Aeronautica Cobelligerante (Regia Aeronautica ricostituitasi nel cd. Regno del Sud) il Raggruppamento Idrovolanti, costituito da: 1° Gruppo Autonomo Idrovolanti (Taranto) organizzato sulle Squadriglie 139ª, 149ª, 183ª e sul 2° Gruppo Autonomo Idrovolanti (Taranto e Brindisi) organizzato sulle Squadriglie 141ª e 288ª. Inoltre nel Raggruppamento Bombardamento e Siluranti opera l’84° Gruppo Autonomo Ricognizione Marittima (Elmas) organizzato sulle Squadriglie: 140ª, 145ª, 146ª, 287ª e Sezione Soccorso.
  • 15 maggio 1944 – 8 maggio 1945: tutti i reparti idro (R.M.L. e Soccorso) ancora operanti vengono riorganizzati nel Raggruppamento Idro, costituito dai Gruppi: 82° (Taranto-139ª, 149ª), 83° (Brindisi-141ª, 147ª), 84° (Elmas -140ª, 288ª), 85° (Taranto-183ª, 287ª). Il Raggruppamento viene successivamente sciolto il 31 luglio 1948. Le araldiche che seguono appartengono ai quattro Gruppi nella configurazione “Idro”.
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Questa cronistoria è stata concepita come la rappresentazione dei primi 25 anni della storia aeronautica che è patrimonio indissolubile del 15° Stormo, realizzata sinteticamente attraverso l’evoluzione dei reparti della Regia Aeronautica che operarono nel periodo tra le due guerre mondiali e durante il secondo conflitto in diverse specializzazioni, e che nel dopoguerra sono confluiti nel 15° Stormo rinato il 1 ottobre 1965; come abbiamo visto, ogni reparto, Gruppo e Squadriglia, del 15° è una radice che si ramifica fino allo strato più profondo della storia dell’aviazione italiana.

 

Testi consultati e fonti

 

“L’Aeronautica Italiana nel 1923” del Commissariato dell’Aeronautica – Intendenza Generale, tabella “Aeronautica Italiana al 1 gennaio 1923 – organizzazione ed efficienza” ed. 1923; fonte Uff. Storico A.M.

Foglio d’Ordini n. 10 del 28 Aprile 1924 del Commissariato d’Aeronautica – Comando Generale della Regia Aeronautica; fonte Uff. Storico A.M.

Cronistoria del “Comando Aviazione Basso Tirreno” per il periodo 1923 – 1926; fonte Uff. Storico A.M.

Cronistoria del “Comando Aviazione per la R. Marina Jonio e Basso Adriatico” – Monografia dal 1923 al 1942; fonte Uff. Storico A.M.

“Genesi Storica del Comando Aviazione Alto Adriatico” ed. anno 1939; fonte Uff. Storico A.M.

“Monografia dell’Aviazione per la R. Marina dell’Alto Tirreno” – Memorie storiche per l’anno 1932; fonte Uff. Storico A.M.

“I reparti dell’Aviazione Italiana nella Grande Guerra”, Roberto Gentilli e Paolo Varriale, ed. Aeronautica Militare – Ufficio Storico

“Squadriglie Aviatorie Italiane” di Saverio Laredo de Mendoza, ed. Impresa Editoriale Italiana 1933/34

“Araldica del cielo” di Franco Pagliano, edito nel 1978 da Rizzoli, a cura del figlio Maurizio con il materiale originale raccolto dal padre nel 1943 



[1] La struttura delle componenti aeronautiche del Regio Esercito e della Regia Marina nel 1923 è dettagliatamente descritta nel documento: “L’Aeronautica Italiana nel1923” del Commissariato dell’Aeronautica, tabella “Aeronautica Italiana al 1 gennaio 1923 – organizzazione ed efficienza”.

[2] Foglio d’Ordini n. 10 (R) del 28 Aprile 1924 del Commissariato d’Aeronautica – Comando Generale della Regia Aeronautica “Reparti della Regia Aeronautica”; in effetti il provvedimento era stato annunciato dal F.O. n. 7 (R) del 23 Aprile 1924 dello stesso Commissariato il quale disponeva che nel periodo 26 aprile - 15 maggio,  fosse attuata la costituzione, fra l’altro, della “Specialità Idrovolanti”  con l’81°, 82° ed 84° Gruppo, non menzionando, quindi, il 79° che, invece, sarà creato insieme agli altri con il successivo F.O. n. 10.

[3] “Squadriglie Aviatorie Italiane”, raccolta di 133 cartoline edite nel 1933/34.

[4] Circolare n. 57200 (R) del 12 Ottobre 1925 del Ministero dell’Aeronautica – Ufficio di Stato Maggiore “Nuovo ordinamento dei reparti di impiego dell’aviazione metropolitana”.

[5] Sovente vi sono le memorie storiche dei reparti, le quali purtroppo non appaiono sempre fedelmente compilate rispetto agli effettivi atti ordinativi, molti dei quali inoltre, oggi  non sono più disponibili.

[6] Oltre a quanto stabilito dal Foglio d’Ordini n. 10 (R) del 28 Aprile 1924 (nota 2) non si è tuttavia trovato alcun documento che comprovasse l’ulteriore ripartizione del 25° Stormo in due ½ Stormi.

[7] La foto è in “I reparti dell’Aviazione Italiana nella Grande Guerra”, pagg. 401 – 403.

[8] “Araldica del Cielo” realizzato nel 1943 e pubblicato postumo nel 1978.

[9] Tutti gli stemmi del 15° Stormo sono dettagliatamente descritti nel racconto dal titolo “Stemmi Alati Ritornano”.