Gente del Quindicesimo

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PENSIERI SPARSI SULLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO
“HH3F 37 ANNI DI SOCCORSO DAL CIELO”
di Mario Sorino
 

A precedere la presentazione del libro, lunedì 20 novembre, presso l’85° Centro Combat SAR, abbiamo assistito alla costituzione della Sezione di Pratica di Mare dell’Associazione Gente del 15°. Il Presidente dell’Associazione, Gen. D.A. (a) Giacomo De Ponti ha illustrato l’evento e presentato il Presidente della costituenda Sezione, Col. Sergio Ivaldi ed il suo vice il Magg. Marco Mascari. L’iniziativa fa seguito alla costituzione della Sezione di Cervia e speriamo sia seguita da identiche iniziative a Trapani, Gioia del Colle ed a Decimomannu, nella speranza che vi sia sempre più identità fra Associazione e sedi in cui lo Stormo e le sue “appendici” operano.

WhatsApp Image 2017 11 20 at 13.24.18A seguire, con il Presidente coadiuvato dall’editore, ossia dalla Rivista Aeronautica rappresentata dal Col. Cervone  e dal T.Col Stefano Cosci, si è svolta la presentazione ufficiale del libro che racconta le gesta del Pellicano, e dei suoi uomini, nei 37 anni di impiego al 15° Stormo.

Il libro, ideato e magistralmente condotto nella concretizzazione dei vari menabò che si sono succeduti dal Gen. De Ponti, è una creatura realizzata interamente dall’Associazione e dai suoi uomini. Essi stessi sono stati gli autori dei testi, così come sono stati coloro che hanno reso disponibile buona parte delle immagini, inedite, che hanno arricchito le 236 pagine di cui si compone il volume.

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SERPENTI E ALLORI 

Gen. BA Giorgio Russo

3. Il Cobra imperiale

distintivo 84Passa altro tempo. I secolari ulivi pugliesi sostituiscono le distese di acacie. Sono "Proconsole in Provincia", come scherzosamente definivo il mio incarico di Comandante dell’84° Centro. Avevo trovato un richiamo da caccia per papere, anzi, per "Paperi". Al telefono e in giro, ogni contatto era preceduto dal suono di quello strumento che portavo costantemente con me e che annunciava il mio arrivo a distanza. Quello stesso richiamo, vero e proprio grido di caccia, si era propagato un attimo prima di andare a bordo. Destinazione Leeuwarden, in Olanda, per partecipare alla SAR Competition, con il grande onore di rappresentare il XV Stormo. Tutto pronto, pianificato alla perfezione: e meno male!

Da Brindisi andiamo a Ciampino, per salutare il Comandante di Stormo. In quella figura di riferimento troviamo un forte sprone a far bene, com’era nella sua visione che trasmetteva a tutti, e un caloroso incitamento che ci galvanizza letteralmente.

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SERPENTI E ALLORI 

Gen. BA Giorgio Russo

2. Il Mamba sette passi

somalia2Cipro è lontana, ora. Dalla superficie irta e appuntita si vede l'azzurra magnificenza del mare che si stende a perdita d'occhio, ma le acque non sono più quelle del Mediterraneo. Di fronte a me, adesso, si apre lo sconfinato Oceano Indiano. Sotto i piedi, le taglienti lame rocciose che arrivano quasi a bucare le suole di gomma, appartengono alla scogliera che delimita l'aeroporto di Mogadiscio. È la base del nostro accampamento per la missione Albatross Somalia - Restore Hope.

Da lì decolliamo per sorvolare una natura dalla bellezza sconvolgente. Oasi, deserti e foreste di acacie si susseguono in un'alternanza da copione cinematografico. Peccato che il territorio sia piatto e attraversato da gentiluomini armati che non esitano a sparare all'impazzata, scorrazzando su pick-up trasformati in mitragliere con quadrinate sovietiche, che hanno lo strano appellativo di Tecnike. In strada, le raffiche sembrano sostituire il rumore del traffico, per quanto sono ubique e costanti. La minaccia è onnipresente per il volo a bassa quota. Come difendersi? Adottando l'unica soluzione possibile: volare a "quota cespuglio". Tanto da lasciare a volte una scia al suolo identica a quella di una barca, con l'unica differenza che a sollevarsi non sono spruzzi d'acqua ma nuvole di polvere marroncina. Succede poi che, là dov'è più verde a causa dell'acqua, la piattezza del suolo a volte esploda in nuvole colorate. Al tondo rombare dell'H3, infatti, gli scintillanti specchi d'acqua fanno levare in volo un'inimmaginabile quantità di uccelli dalle mille striature, d'ogni dimensione e peso. Ecco allora che il muso dell'elicottero è costretto ad arrampicarsi con una rapidissima cabrata, per evitare che la bellezza della natura si trasformi in un muro di proiettili, certamente più belli, ma sicuramente altrettanto micidiali.

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